A Pier Paolo Pasolini

Una struggente lettera a un Maestro avvertito come un padre, un commovente ricordo della persona amata…

Pier Paolo Pasolini e Marcello Mastroianni
Pier Paolo Pasolini e Marcello Mastroianni


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A Pier Paolo Pasolini (di Dario Bellezza)
Non mi rassegnerò mai alla tua morte.
Sei stato così indispensabile per me, così necessario
che a pensare che la terra più non ti prevede, e la
vita ti ha abbandonato, urlo di un dolore
senza tregua o pace in qualche conforto. L’idea
che non avevi nessuna voglia di morire, pur
se come tutti i poeti la morte l’avevi tante volte
invocata, fino ad esorcizzarla, mi fa terrore.
Non volevi morire, lo so; non così almeno, ucciso,
dilaniato, calpestato, e questo limite assurdo
del destino mi colpisce come una violenza incredibile.
Vieni a dirmi perché sei morto, perché ci hai lasciato,
se esiste Dio in qualche parte del Creato!
Tu solo eri intelligente e padre tanto
da acquietare la mia fame e sete di pianto!

Vedi: ti rendo omaggio con qualche stenta rima;
tu mi hai voluto poeta, ed io mi sono reso
tuo schiavo, tu hai difeso in me la diversità
e io ho compensato il mio fare con la tua cortesia
di lettore attento e curioso. Com’eri intelligente,
caro Pier Paolo, com’eri strano e misterioso;
come ci hai lasciato qua tutti orfani di un padre
che non volle mai essere padre ma che lo era, negli atti,
e nelle parole, più padre di tutti, più maestro.
Ti ho tradito anch’io tante volte, ma eri così
presente, cosi sempre necessario da dover distinguere
con te ogni riga che scrivevi per non sentirmi soffocato;
ma tu amavi tanto la tua libertà da amare nella tua
quella altrui, e la mia consigliavi amorosamente
distratto e divino.
Non mi consolerò mai della tua scomparsa, e ti andrò
cercando ormai solo in quel pianto che è la memoria
dove non c’è spazio per la vita, o per l’ansia di incontrarti
ancora, a Sabaudia, al ristorante, a casa di Elsa o di Laura!

Vere lacrime mi bagnano le guance, ora, e scrivendo
questa mia testimonianza non mi vergogno di essere
sentimentale. Ci si accorge di tutto l’amore che si aveva
per qualcuno solo all’atto pratico della sua morte.
Non la volevo, né la prevedevo. E ora che è una realtà
che offende e brucia dentro senza tregua, scusa, caro
se ricordo al mondo quello che, morendo, ha perso.
Una luce, uno spazio infinito di poesia, un cuore
tormentato e quieto nella sua voglia di vivere.
I tuoi nemici avranno gongolato. Uno di meno, hanno
detto. Vergogna! Vergogna! Piangete, ragazzi, almeno
voi la morte di Pier Paolo; nessuno più di voi può
essere lì dove Pier Paolo voleva vivere e operare.

Dario Bellezza (Roma, 5 settembre 1944 – Roma, 31 marzo 1996) è stato un poeta, scrittore e drammaturgo italiano. […] Scoperto e lanciato da Pier Paolo Pasolini, del quale è stato per diversi anni segretario, Bellezza si impose all’attenzione del grande pubblico con l’Innocenza (1970), romanzo breve col quale esordì e di cui Alberto Moravia scrisse la prefazione […] La poesia di Bellezza si è spesso ispirata a temi autobiografici, fra i quali spicca l’amore omosessuale. […] Malato di AIDS dal 1987, muore in povertà e solitudine il 31 marzo del 1996 a Roma. (Fonte: WikiPedia)
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Pier Paolo Pasolini






2 Responses to “A Pier Paolo Pasolini

  1. Giò ha detto:

    Mi sorprende sempre molto come possano mancarci persone che non abbiamo mai conosciuto se non attraverso le loro opere. Abbiamo sempre quella strana curiosità di sapere cos’altro di così straordinario avrebbero potuto continuare a donarci. Grazie per questo ricordo abbinato di due punti di riferimento imprescindibili del “secolo breve”.

    • vittorianicolo ha detto:

      Grazie a te, per aver fatto una visita a questo blog, esserti fermato, e aver voluto condividere una tua riflessione. E’ un’epoca, la nostra, in cui tutto viene bruciato rapidissimamente; anche la navigazione del web appare sempre più frettolosa, superficiale, inconcludente… Sono io che voglio ringraziarti 🙂 Buona vita!

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