Accadde oggi… il compleanno di Etty Hillesum

Ancora una volta ringrazio Twitter, e la sua informazione veloce ed efficace – certo, dipende dalle persone che segui 😉
Oggi @MasFerrario ha postato il seguente tweet:
“Etty Hillesum (15gen1914-1943), uccisa ad Auschwitz | 2 letture intense: Diario (1941-43), Adelphi, 1985; Lettere (1942-43), Adelphi, 2001.”
E’ vero, oggi è il compleanno di Etty Hillesum, nata il 15 gennaio 1914 a Middelburg (Olanda), morta il 30 novembre 1943 ad Auschwitz.

foto Etty Hillesum

immagine puntina rossaLink al Blog di Rai Vaticano, con una bellissima pagina intitolata “Etty Hillesum, diario di una martire del Novecento”

immagine puntina rossaLink al sito dedicato a Etty Hillesum, a cura della Comunità di Ricerca Etty Hillesum

Qualche giorno fa (per l’esattezza, il 12 gennaio u.s.) le “pietre d’inciampo”, di ottone dorato, le “pietre della memoria” dedicate alle tre sorelle Spizzichino (Letizia, Elvira e Graziella, deportate ebree) e a Don Pietro Pappagallo (il sacerdote reso celebre dal film Roma città aperta), dopo appena due giorni dalla posa in via Santa Maria in Monticelli nel ghetto di Roma e a Monti, sono state divelte e sostituite con sampietrini normali.
immagine puntina rossaLink al Comunicato Stampa della Comunità di Sant’Egidio

“[…] Quando siamo arrivati alla frase: basta che esista una sola persona degna di essere chiamata tale per poter credere negli uomini, nell’umanità, m’è venuto spontaneo di buttargli le braccia al collo. E’ un problema attuale: il grande odio per i tedeschi che ci avvelena l’animo. Espressioni come: “che anneghino tutti, canaglie, che muoiano col gas” fanno ormai parte della nostra conversazione quotidiana; a volte fanno sì che uno non se la senta più di vivere di questi tempi. Ed ecco che improvvisamente, qualche settimana fa, è spuntato il pensiero liberatore, simile a un esitante e giovanissimo stelo in un deserto d’erbacce: se anche non rimanesse che un solo tedesco decente, quest’unico tedesco meriterebbe di essere difeso contro quella banda di barbari, e grazie a lui non si avrebbe il diritto di riversare il proprio odio su un popolo intero.” (Etty Hillesum, Diario 1941-1943, Adelphi 2004 – Il 7 settembre 1943 Etty sale sul treno che la porta ad Auschwitz. Riesce a gettare dal treno un’ultima cartolina, a testimonianza di una resistenza ininterrotta: “Abbiamo lasciato il campo cantando”. Morirà ad Auschwitz il 30 novembre 1943, all’età di 23 anni.)
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Ringraziamenti (riferimenti Twitter):
@MasFerrario
@gvecchi
@UgoCianetti
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