Don Milani

stellaLa mia stellina di oggi è per don Lorenzo Milani.

don Lorenzo Milani a Barbiana con i suoi ragazzi
26 giugno 1967 – 26 giugno 2012: quarantacinque anni fa moriva, a 44 anni, Don Lorenzo Milani.

Il destino mi ha dato in dono prezioso un Padre professore, ho avuto ottimi insegnanti alle scuole medie e al liceo classico: hanno saputo guidarmi nelle mie letture. Avevo quindici anni quando ho letto per la prima volta Lettera a una professoressa; sono testi che lasciano dentro un’impronta indelebile.

Link all’opuscolo L’alfabeto di Don Milani, a cura del III Circolo Didattico di Bassano del Grappa

***”Io vi pagherei a cottimo. Un tanto per ogni ragazzo che impara tutte le materie. O meglio, multa per ogni ragazzo che non ne impara una. Allora l’occhio vi correrebbe sempre su Gianni. Cerchereste nel suo sguardo distratto l’intelligenza che Dio ci ha messa uguale agli altri. Lottereste per il bambino che ha più bisogno, trascurando il più fortunato, come si fa in tutte le famiglie. Vi scegliereste di notte col pensiero fisso su lui a cerare un modo nuovo di far scuola, tagliato a misura sua. Andreste a cercarlo a casa, non vi dareste pace perché la scuola che perde Gianni non è degna di essere chiamata scuola.”

***”Sulle pareti della mia scuola c’è scritto grande ‘I care’. E’ il motto intraducibile dei giovani americani migliori: ‘Me ne importa, mi sta a cuore’. E’ il contrario esatto del motto fascista ‘Me ne frego’.”

***”Il maestro deve essere per quanto può un profeta, scrutare i segni dei tempi, indovinare negli occhi dei ragazzi le cose belle che essi vedranno chiare domani e noi vediamo solo in modo confuso.”

Link all’opuscolo Rileggere oggi Lettera a una professoressa, scaricabile dal sito della Fondazione Giovanni Agnelli

***”La scuola ha un problema solo: i ragazzi che perde: La vostra scuola dell’obbligo ne perde per strada 462.000. A questo punto gli unici incompetenti di scuola siete voi che li perdete e non tornate a cercarli.”

***”[I miei ragazzi] devono imparare almeno tre lingue perché le barriere spariranno e vivremo a contatto con persone che parlano lingue diverse.”

***”Lo abbiamo visto anche noi che con loro [i ragazzi difficili, i bocciati] la scuola diventa più difficile. Qualche volta viene la tentazione di levarseli di torno. Ma se si perde loro, la scuola non è più scuola: è un ospedale che cura i sani e respinge gli ammalati.”

don Lorenzo Milani a Barbiana con i suoi ragazzi

***”Se voi avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri.”

***”Il fine ultimo della scuola è dedicarsi al prossimo; quello immediato, da ricordare minuto per minuto, è di intendere gli altri e di farsi intendere.”

***”Devo tutto quello che so ai giovani operai e contadini cui ho fatto scuola. Quello che loro credevano di stare imparando da me, sono io che l’ho imparato da loro. Io ho insegnato loro soltanto ad esprimersi, mentre loro mi hanno insegnato a vivere.”

La riforma di Don Milani

“Perché il sogno dell’uguaglianza non resti un sogno, vi proponiamo tre riforme:
1- Non bocciare
2- A quelli che sembrano cretini dargli la scuola a tempo pieno
3- Agli svogliati basta dargli uno scopo.”


Collegamento alla puntata di Fratelli d’Italia dedicata a don Lorenzo Milani e don Luigi Ciotti


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