Inizia un nuovo anno scolastico… Presente indicativo

1 settembre 2010: inizia ufficialmente l’anno scolastico 2010/2011.
disegno con libri appoggiati su banchi
L’estate non è ancora finita, il sole è piacevole, si potrebbe andare a fare una passeggiata al mare, ma oggi è un giorno magico: è il 1^ settembre.
Sono andata a scuola: volti nuovi, nuova Preside, nuovo DSGA, allegria nel ritrovarsi con i colleghi e con il personale scolastico, il mio carissimo ex alunno che è venuto a salutarmi e ad augurarmi “buon anno scolastico”, gli studenti che, timorosi, si affacciano per vedere i risultati degli esami per il cosiddetto “giudizio sospeso”…
E ricomincia la magia! Pensare a nuove strategie, cercare di far amare la lettura, la Storia, la grammatica, cambiare i ferri del mestiere nella cassetta degli attrezzi… tutto perché dei ragazzi possano intraprendere questa nuova avventura con gioia, senza paure, senza incertezze o stanchezza… e io insieme a loro, con loro, per facilitare, per aiutare, per confrontarsi.

“Ma guardiamoci bene dal sottovalutare l’unica cosa sulla quale possiamo agire personalmente e che risale alla notte dei tempi pedagogici: la solitudine e il senso di vergogna del ragazzo che non capisce, perso in un mondo in cui gli altri capiscono.
Solo noi possiamo tirarlo fuori da quella prigione, formati o meno per farlo.
Gli insegnanti che mi hanno salvato e che hanno fatto di me un insegnante non erano formati per questo. Non si sono preoccupati delle origini della mia infermità scolastica. Non hanno perso tempo a cercarne le cause e tanto meno a farmi la predica. Erano adulti di fronte ad adolescenti in pericolo. Hanno capito che occorreva agire tempestivamente. Si sono buttati. Non ce l’hanno fatta. Si sono buttati di nuovo, giorno dopo giorno, ancora e ancora… Alla fine mi hanno tirato fuori. E molti altri con me. Ci hanno letteralmente ripescati. Dobbiamo loro la vita.
I nostri studenti che “vanno male” (studenti ritenuti senza avvenire) non vengono mai soli a scuola. In classe entra una cipolla: svariati strati di magone, paura, preoccupazione, rancore, rabbia, desideri insoddisfatti, rinunce furibonde accumulati su un substrato di passato disonorevole, di presente minaccioso, di futuro precluso. Guardateli, ecco che arrivano, il corpo in divenire e la famiglia nello zaino. La lezione può cominciare solo dopo che hanno posato il fardello e pelato la cipolla. Diffìcile spiegarlo, ma spesso basta solo uno sguardo, una frase benevola, la parola di un adulto, fiduciosa, chiara ed equilibrata per dissolvere quei magoni, alleviare quegli animi, collocarli in un presente rigorosamente indicativo. […]
Se dovessi definire queste lezioni, direi che i miei presunti somari e io lottavamo contro il pensiero magico, quello che, come nelle fiabe, ci tiene prigionieri di un eterno presente. […] Nessuno è condannato a essere per sempre una nullità, come se avesse mangiato una mela avvelenata! Non siamo in una fiaba, vittime di un incantesimo!
Forse è questo insegnare: farla finita con il pensiero magico, fare in modo che a ogni lezione scocchi l’ora del risveglio.” (Daniel Pennac, Diario di scuola, Feltrinelli, 2008)

Buon anno scolastico 2010/2011, a tutti gli alunni, a tutti i docenti, al personale della Scuola, ai miei studenti e anche a me!

One Response to “Inizia un nuovo anno scolastico… Presente indicativo”

  1. Grazie per la tua attenzione, ho letto con piacere questo post molto vivo e vitale.
    Buon anno scolastico

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