Un incipit al giorno…

«E’ stato calcolato che il peso delle formiche esistenti sulla terra è pari a venti milioni di volte quello di tutti i vertebrati.»…

compagnia dei Celestini

PROLOGO
«”E’ stato calcolato che il peso delle formiche esistenti sulla terra è pari a venti milioni di volte quello di tutti i vertebrati.” Così lo scultore ottocentesco Amos Pelicorti detto Mirmidone rispondeva a coloro che gli chiedevano perché componesse le sue opere in mollica di pane. Da quando aveva letto la notizia su un giornale era rimasto a tal punto folgorato da lasciare le predilette sculture di marmo per il candore alternativo della farina. I suoi capolavori venivano sfornati caldi e dati in pasto alle formiche.

PARTE PRIMA
Nell’anno 1990 e rotti, nel fiorente stato di Gladonia, nella ricca città di Banessa, nell’elegante quartiere dei Palazzi Vecchi nel misero refettorio dei Padri Zopiloti, erano le sedici e trenta, ora di cena.
La grande statua del Cristo col Colbacco sormontava la fila di orfanelli affamati davanti al cisternone di zuppa fumante.
Il volto livido del Signore sembrava annusare con una certa ripulsa il particolare odore che fraudolenza gastronomica di Don Biffero e alcuni Vegetali Ignoti riuscivano a comporre oggi più nauseabonda che ieri. Era un aroma che gli orfanelli, dopo mesi di tentativi e approssimazioni, avevano così felicemente definito: cimitero di cavoli, peti di zoo, fiato di cagnone.»…
(Stefano Benni, La compagnia dei Celestini)





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